venerdì 6 giugno 2008

Vita, arte e rivoluzione


Vita, arte e rivoluzione, di Tina Modotti (Abscondita)
Molti hanno tentato di raccontare la storia di Tina Modotti (nata a Udine nel 1896 e morta in circostanze misteriose a Città del Messico nel 1942), grande fotografa nel Messico post-rivoluzionario, militante nella guerra civile spagnola, una delle donne e delle artiste più rappresentative del Novecento, figura mitica già in vita e divenuta in seguito una delle icone del movimento femminista. Ma al di là delle rappresentazioni più o meno romanzesche, rimangono le lettere di Tina Modotti a Edward Weston, un artista che attraverso alcuni "ritratti immortali" ha saputo fermare per sempre la bellezza singolare della sua compagna e modella. L'epistolario, che va dal 1922 al 1931, anno in cui la Modotti è già a Mosca, inserita nel Soccorso Rosso Internazionale, le restituisce una dimensione privata che era stata cancellata dalla retorica del mito. Nelle lettere a Weston, l'interlocutore privilegiato, si colgono i conflitti, gli slanci e i tormenti di un'anima femminile perennemente in lotta tra "arte e vita", tra "passione e rivoluzione".

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