venerdì 18 settembre 2009

Sotto il cielo del Messico



Sotto il cielo del Messico, di Pino Cacucci (ed. Photology)

La narrazione ricrea per scene e dialoghi la vita di Tina in Messico tra il 1923 e il 1930, il clima e l’ambiente di quel periodo memorabile, con alcuni salti indietro nel tempo, sia alla California della bohéme di San Francisco e Los Angeles, che nella Udine d’inizio secolo, oltre a sporadici momenti del suo ritorno in Messico nei primi anni Quaranta, quando ormai il sogno del comunismo si è trasformato nell’incubo staliniano, e lei ci lascia nell’enigma: fino a che punto fu complice o soltanto vittima del suo tempo, di quel periodo travagliato eppure intrigante, irripetibile?Tina Modotti ha precorso il “reportage sociale” che l’Agenzia Magnum avrebbe reso immortale, ha attraversato da protagonista gli eventi che hanno fatto la Storia del XX secolo. E la sua bellezza malinconica ha suscitato l’amore di tanti, e il rimpianto di chi non è riuscito a capire quanta sensibilità racchiudesse dentro di sé.

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venerdì 13 marzo 2009

Frida Kahlo - Biografia per immagini

Frida Kahlo - Biografia per immagini
di autori vari (Abscondita)

"Questa scelta di ritratti di Frida Kahlo riunisce il lavoro di alcuni tra i più grandi fotografi del ventesimo secolo. Immagini di maestri della fotografia moderna, quali Edward Weston, Imogen Cunningham, Manuel Alvarez Bravo. Opere dei più grandi inviati della stampa internazionale come Gisèle Freund, Bernard Silberstein, e fotografie di parenti, amici, amanti. Le fotografie raccontano la vita di Frida Kahlo dai primi anni, con quell'immagine di una bambina grassottella e sicura di sé che stringe un mazzo di rose appassite, sino alla fine, sul letto di morte: un corpo emaciato, devastato, avvolto in un prezioso abito precolombiano. L'obiettivo è puntato sulla pittrice, sui suoi quadri, il suo studio, le sue mostre, ma anche sulla donna malata, la moglie, la figlia, l'amante, l'amica. Consente di scrutare nella sua camera da letto, di sedere al suo tavolo, di visitarla nella sua stanza d'ospedale, di aggirarsi nel suo giardino, di osservare gli oggetti delle sue collezioni e gli animali a lei cari. Alcune fotografie nascondono forse più di quanto rivelano di questa donna che definiva se stessa "la grande occultatrice". Molte offrono l'opportunità unica di intravedere la donna al di là delle apparenze, altre, forse meno rivelatrici ma altrettanto affascinanti, consentono di gettare lo sguardo su una delle più interessanti creazioni dell'artista, la costruzione della propria immagine, concepita e progettata come una delle sue opere". (Dallo scritto di Margaret Hooks)
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